
UNA FILIERA SOSTENIBILE DAL CAMPO ALLA TAVOLA

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UNA FILIERA SOSTENIBILE DAL CAMPO ALLA TAVOLA
Il Gruppo Barilla cerca ingredienti eccellenti per le proprie ricette, non solo assicurando al consumatore un’elevata qualità, ma anche garantendo una produzione responsabile e attenta alle risorse del Pianeta. I diritti delle persone che operano nelle filiere e gli impatti della produzione sull’ambiente e sul benessere degli animali, diventano dunque parametri fondamentali alla base delle scelte di acquisto di Barilla.
L’impegno costante nello sviluppo di una catena di fornitura responsabile, nel corso degli anni, ha portato il Gruppo alla redazione del Codice Barilla di Agricoltura Sostenibile, un documento all’interno del quale vengono definiti i principi per gestire gli acquisti secondo criteri di sostenibilità e per garantire relazioni corrette con tutti gli attori coinvolti nella catena di fornitura.
In particolare, il Codice di Agricoltura Sostenibile si basa su cinque principi fondamentali:
I principi del codice di agricoltura sostenibile trovano applicazione nei progetti del programma Barilla Sustainable Farming (BSF), che promuove l’adozione di nuove tecniche agricole nelle filiere strategiche al fine di ottenere prodotti più sani e di elevata qualità, e proteggere e tutelare l’ambiente e le condizioni sociali ed economiche degli agricoltori delle filiere.
Al fine di migliorare la sostenibilità dei propri prodotti, Barilla ne misura gli impatti ambientali lungo tutto il loro ciclo di vita secondo la metodologia Life Cycle Assessment (LCA). Le analisi LCA prendono in considerazione tutte le fasi della vita del prodotto dalla coltivazione delle materie prime, alla lavorazione e confezionamento dei prodotti, fino alla distribuzione, all’uso e allo smaltimento finale delle confezioni. In questo modo Barilla è in grado di valutare con precisione gli impatti ambientali dei prodotti in termini di emissioni di gas a effetto serra, consumi idrici e risorse del territorio utilizzate.
71% dei volumi prodotti coperti da analisi LCA
I risultati delle analisi condotte su ogni prodotto, vengono pubblicati da Barilla attraverso le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (Environmental Product Declaration – EPD), uno strumento internazionale pubblico di analisi e comunicazione conforme allo standard ISO 14025 e sottoposto a verifica da parte di un ente terzo indipendente.
61 EPD pubblicate che coprono il 69% della produzione 2017
Impatto ambientale degli ingredienti acquistati nel 2017 | |||
---|---|---|---|
| CARBON FOOTPRINT | WATER FOOTPRINT | ECOLOGICAL FOOTPRINT |
Grano duro | 844 | 1.976 | 1.179 |
Grano tenero | 170 | 367 | 179 |
Segale | 21 | 20 | 25 |
Pomodori | 22 | 2 | 9 |
Olio di palma | <1 | <1 | <1 |
Olio di semi di girasole | 95 | 113 | 85 |
Olio di colza | 19 | 35 | 19 |
Uova | 105 | 69 | 58 |
Zucchero | 1 | 1 | <1 |
Cacao | 6 | 345 | 84 |
Carne bovina | 17 | 19 | 7 |
Carne suina | 7 | 41 | 2 |
Pesce pescato | <1 | - | 1 |
Grasso animale | 40 | 49 | 13 |
Prodotti caseari | 82 | 100 | 27 |
Totale impatti | 1.429 | 3.137 | 1.688 |
Da anni Barilla, attraverso il proprio Progetto di Agricoltura Sostenibile, promuove lo sviluppo di pratiche agricole responsabili sotto il profilo economico, ambientale e sociale, attraverso la definizione di numerose iniziative che coinvolgono le filiere strategiche del Gruppo e tutte quelle caratterizzate da potenziali criticità ambientali e sociali.
Barilla è riuscita a incrementare di anno in anno la propria quota di acquisti responsabili di materie prime, in linea con i principi definiti nel Codice Barilla di Agricoltura Sostenibile.
Quota di materie prime strategiche acquistate responsabilmente 2016 vs. 2017
Materie prime acquistate responsabilmente | ||||
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| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE SELEZIONATE | QUOTA DI ACQUISTI | |
| 2016 | 2017 | t. | % |
Materie prime strategiche | ||||
Grano duro | 1.167.835 | 1.188.000 | 417.977 | 35% |
Semola di grano duro | 215.000 | 334.000 | 203.000 | 61% |
Grano tenero | 82.356 | 81.151 | 10.200 | 13% |
Farina di grano tenero | 363.941 | 368.331 | 141.931 | 39% |
Segale | 58.082 | 58.006 | 0 | 0% |
Pomodori | 53.674 | 62.898 | 54.418 | 87% |
Olio di palma | 18.249 | 154 | 154 | 100% |
Olio di semi di girasole | 20.003 | 35.613 | 15.488 | 43% |
Olio di colza | 5.998 | 8.030 | 0 | 0% |
Uova | 23.691 | 24.668 | 23.144 | 94% |
Materie prime da filiere con criticità ambientali e sociali | ||||
Zucchero | 1.005 | 1.063 | 1.063 | 100% |
Cacao | 11.455 | 12.265 | 1.411 | 12% |
Carne bovina | 706 | 723 | 723 | 100% |
Carne suina | 1.960 | 2.024 | 2.024 | 100% |
Carne di pollo | 0 | 16 | 0 | 0% |
Pesce pescato | 87 | 73 | 73 | 100% |
Grassi animali | 7.313 | 7.208 | 0 | 0% |
Prodotti caseari | 9.951 | 9.002 | 0 | 0% |
Totale | 2.040.302 | 2.192.661 | 866.312 | 40% |
Il Grano Duro è una materia prima strategica per il Gruppo. Pertanto, al fine di garantire una qualità sempre eccellente del grano duro utilizzato nei prodotti e promuovere la crescita delle realtà agricole produttrici, l’azienda ha definito, per ogni paese in cui opera, progetti volti a promuovere lo sviluppo responsabile della filiera. Particolare attenzione in questo ambito è stata posta da Barilla nel cogliere le peculiarità locali di ogni Paese e di instaurare collaborazioni durature con diversi partner locali.
Acquisti di Grano Duro | |||||
---|---|---|---|---|---|
TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | TONNELLATE ACQUISTATE | |||
| t. | t. | % | t. | % |
Italia | 756.000 | 671.000 | 89% | 432.000 | 57% |
Grecia | 65.000 | 62.000 | 95% | 18.800 | 29% |
Turchia | 139.000 | 127.000 | 91% | - | - |
Nord America | 228.000 | 228.000 | 100% | - | - |
Totale | 1.188.000 | 1.088.000 | 92% | 450.800 | 38% |
Acquisti di Semola di Grano Duro | |||
---|---|---|---|
| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | |
| t. | t. | % |
Italia | 127.000 | 76.200 | 60% |
Nord America | 90.000 | 90.000 | 100% |
Messico | 78.000 | 78.000 | 100% |
Russia | 34.000 | 34.000 | 100% |
Totale | 329.000 | 278.200 | 85% |
Barilla ha definito nel corso dell’anno, un nuovo accordo di acquisto del grano duro con i coltivatori di Emilia Romagna, Marche, Puglia e Campania, estendendo la durata del contratto, che diviene triennale. Tale accordo nasce dalla volontà del Gruppo di consentire alle imprese della propria filiera di raggiungere una maggior redditività e stabilità dei prezzi e di programmare con maggior sicurezza l’impiego di mezzi e risorse, con importanti effetti positivi sulla qualità del grano duro prodotto. Barilla, tramite i contratti triennali, ha inoltre la possibilità di coinvolgere maggiormente gli agricoltori e accelerare i percorsi di sostenibilità promossi dall’azienda, attraverso la diffusione di disciplinari di coltivazione condivisi ed un sistema di supporto alle decisioni così da sostenere gli agricoltori nel loro impegno concreto nella riduzione delle emissioni di CO2, nell’utilizzo di fertilizzanti e di risorse idriche.
432.000 tonnellate di Grano duro acquistate tramite Contratti di Coltivazione triennali
Parallelamente alla definizione di questi accordi commerciali con gli agricoltori, dal 2009 Barilla collabora con HORTA, spin-off dell’Università Cattolica di Piacenza per lo sviluppo ed il continuo miglioramento di pratiche agronomiche sostenibili grazie a due strumenti: Il Decalogo e Granoduro.net®.
Il "Decalogo per la Coltivazione Sostenibile del Grano Duro Barilla" è un manuale condiviso con gli agricoltori, contenente le pratiche agricole più efficienti e sostenibili, validate nel corso degli anni grazie a prove di campo in diverse aree italiane.
La Piattaforma granoduro.net® è un sistema di supporto agli agricoltori per le decisioni tecniche quali la fertilizzazione e i trattamenti contro le malattie, avvalendosi di dati metereologici, caratteristiche del suolo, modelli matematici e osservazioni di campo.
Grano duro acquistato da coltivatori in Italia che utilizzano il sistema granoduro.net | ||
---|---|---|
| TONNELLATE DI GRANO COLTIVATO | NUMERO DI AGRICOLTORI E IMPRESE |
Nord Italia | 91.675 | 593 |
Centro Italia | 104.938 | 768 |
Sud Italia | 33.363 | 687 |
Totale | 229.976 | 2.048 |
Infine, per sviluppare sinergie tra filiere differenti, Barilla ha avviato anche un progetto pilota per l’integrazione delle coltivazioni di grano duro e Barbabietola da zucchero. Nel corso dell’anno, grazie alla partnership con la Cooperativa Produttori Bieticoli (COPROB) e Italia Zuccheri, 31 produttori di barbabietola da zucchero hanno integrato le proprie culture con il grano duro, coltivato secondo i principi di agricoltura sostenibile Barilla.
In totale nel 2017 sono state così raccolte 240.000 tonnellate di grano duro coltivate in modo più sostenibile, rispetto alle 190.000 tonnellate prodotte nel 2016.
240.000 tonnellate di Grano Duro Sostenibile coltivate nel 2017
POSSIBILI ORIGINI PER IMPORTAZIONI DI GRANO E PRINCIPALI PARAMETRI QUALITATIVI
Le importazioni di grano duro in Italia vengono principalmente effettuate per ragioni quantitative in quanto la produzione complessiva copre appena il 65/70% dei fabbisogni. Spesso la qualità del grano duro nazionale non è sufficiente e idonea a raggiungere le performance qualitative richieste per la pasta di alta qualità Italiana. In particolare Barilla, pur privilegiando il grano duro nazionale, importa ogni anno circa il 20/30% dei propri fabbisogni da paesi Europei o extra europei in funzione della qualità. Si importa normalmente grano ad alto tenore proteico per lo più da Francia, Australia o Stati Uniti, per garantire le performance qualitative richieste dai nostri consumatori. Negli anni, funzione della qualità e della quantità del raccolto Italiano, si può ricorrere ad import anche da altri paesi come Grecia o Spagna.
Il contenuto proteico è la caratteristica più importante per definire la qualità del grano in quanto un alto livello proteico, unitamente alla qualità del glutine, favorisce la tenuta in cottura. Nei nostri acquisti cerchiamo di massimizzare queste caratteristiche. La colorazione ambrata del grano determina il colore della pasta e un basso contenuto di ceneri consente di ottimizzare il processo di macinazione.
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In Grecia, come per l’Italia, sono proseguite le collaborazioni promosse da Barilla con diversi enti e attori del territorio per lo sviluppo sostenibile della filiera. In particolar modo è proseguita la relazione con l’Università della Tessaglia, che ha portato alla definizione di nuovi strumenti e tecniche di coltivazione attente agli impatti generati sulle risorse naturali.
Nel corso dell’anno si è inoltre conclusa la fase di test legata alla definizione delle Linee Guida per la coltivazione sostenibile del grano duro in Grecia. La conclusione dei test in campo ha portato alla pubblicazione di 12 principi e alla loro diffusione congiuntamente ai contratti di coltivazione e al sistema decisionale Granoduro.net. Grazie a tale iniziativa, 218 agricoltori hanno seminato i primi 2.200 ettari di terreno secondo i nuovi standard Barilla.
15.000 t di grano duro acquistate tramite i Contratti di Coltivazione. 2.200 ettari seminati secondo le linee guida di agricoltura sostenibile Barilla
In Turchia Barilla ha avviato due progetti specifici. In primo luogo, in collaborazione con il Bahri Dağdaş International Agricultural Research Institute, il Gruppo ha pubblicato e distribuito la prima versione del manuale di agricoltura sostenibile.
In secondo luogo, Barilla ha avviato una collaborazione con l’istituto Namik Kemal in Tracia, al fine di sviluppare progetti che contribuiscano a creare un modello di filiera allineato a quanto già sviluppato in Italia e Grecia.
La filiera Barilla del grano duro in Russia è ancora a una fase preliminare di sviluppo. In questo ambito Barilla ha avviato un progetto di studio e monitoraggio per l’identificazione delle colture di grano duro più efficienti sotto il profilo della resa agricola e della sostenibilità ambientale. Tali test hanno inoltre l’obiettivo di porre le basi per la definizione di un decalogo di agricoltura sostenibile per gli agricoltori della filiera russa del grano duro.
Negli Stati Uniti e in Canada gli agricoltori della filiera del grano duro hanno da tempo integrato nei processi agricoli sistemi di supporto per le decisioni tecniche similari a quanto sviluppato da Barilla nelle filiere Europee.
Il Gruppo nelle aree agricole del Nord America ha proseguito anche nel 2017 le collaborazioni con enti di ricerca e partner locali per il miglioramento delle conoscenze agronomiche degli agricoltori e per lo sviluppo di nuove tecniche di agricoltura sostenibile.
In Nord Dakota Barilla, in collaborazione con l’Università del Nord Dakota, ha promosso la pubblicazione di una guida agronomica completa, che raccoglie al suo interno un decalogo con le tecniche agricole più innovative per la coltivazione del grano duro. Tale guida, dopo due anni di prove in campo, è stata messa a disposizione online a vantaggio di tutti i produttori di grano duro dello stato.
Anche in Canada, in collaborazione con Agrifood Canada e SeCan, Barilla ha sviluppato una guida agronomica completa, già presentata agli agricoltori e che verrà pubblicata nel 2018.
In Montana, infine, Barilla ha supportato l’applicazione lungo la filiera del grano duro della piattaforma digitale Agrible, che mette a disposizione degli agricoltori dati in tempo reale sulle culture, aiutandoli nell’applicazione di pratiche agricole più efficienti e sostenibili.
La farina di grano tenero è un ingrediente chiave per i prodotti da forno di Barilla, la cui produzione interessa principalmente l’Italia e la Francia. Il Gruppo sostiene lo sviluppo di una filiera responsabile in entrambi i paesi, incentivando i mulini, che producono farina per Barilla, ad adottare pratiche di produzione responsabili.
Barilla, in Francia, acquista farina di grano tenero unicamente da mulini che gestiscono in toto la propria catena di fornitura e che siano in grado, per ogni coltura, di fornire un’analisi del ciclo di vita del prodotto, dettagliata.
In Italia il Gruppo ha effettuato un’analisi LCA, che ha coinvolto tutti i mulini della filiera nazionale della farina di grano tenero di Barilla, con l’obiettivo di identificare le principali aree di miglioramento per uno sviluppo sostenibile di questa filiera. Inoltre in collaborazione con HORTA, Barilla ha definito e messo a disposizione degli agricoltori della filiera, un decalogo per la coltivazione sostenibile del grano tenero.
Grano tenero | |||
---|---|---|---|
| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | |
| t. | t. | % |
Italia | 79.231 | 43.656 | 55% |
Svezia | 1.920 | 1.920 | 100% |
Totale | 81.151 | 45.576 | 56% |
Farina di grano tenero | |||
---|---|---|---|
| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | |
| t. | t. | % |
Italia | 218.832 | 74.841 | 34% |
Francia | 122.699 | 122.541 | 100% |
Germania | 6.822 | 6.822 | 100% |
Svezia | 12.410 | 12.410 | 100% |
Russia | 7.568 | 7.568 | 100% |
Totale | 368.331 | 224.182 | 61% |
La segale è alla base dei pani croccanti, prodotti principalmente in Svezia e Germania. La filiera della segale di Barilla presenta un ottimo profilo ambientale derivante da due fattori principali: in primo luogo la coltivazione della segale non richiede un elevato utilizzo di inputi produttivi, quali acqua e fertilizzanti; in secondo luogo in quanto in Germania e Svezia, sono già in essere da tempo pratiche agronomiche sostenibili sia dal punto di vista ambientale che della resa agricola. Con riferimento agli approvvigionamenti di segale, Barilla si impegna a comprare localmente il 100% della materia prima, a meno che condizioni climatiche avverse non rendano necessario un parziale approvvigionamento da altri paesi.
Segale e farina di segale | |||
---|---|---|---|
| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | |
| t. | t. | % |
Svezia | 35.238 | 34.780 | 99% |
Germania | 21.813 | 21.813 | 100% |
Italia | 276 | 0 | 0% |
Francia | 394 | 0 | 0% |
Russia | 285 | 285 | 100% |
Totale | 58.006 | 56.593 | 98% |
In Italia e Stati Uniti, i principali paesi in cui Barilla utilizza il pomodoro per la produzione di sughi pronti, il Gruppo è impegnato ad acquistare il 100% delle materie prime localmente e nella promozione di iniziative per lo sviluppo sostenibile delle filiere, in linea con quanto definito nel Codice Barilla di Agricoltura Sostenibile.
In Italia Barilla acquista pomodori principalmente da produttori operanti in Pianura Padana e che applicano tecniche di raccolta meccanica. Inoltre dal 2015, Barilla è impegnata ad acquistare pomodori provenienti da produttori certificati Global G.A.P, garanzia dell’applicazione di pratiche agricole sostenibili e responsabili. L’impegno costante in questo frangente ha portato Barilla nel corso del 2017 ad acquistare l’84% dei pomodori utilizzati in Italia da produttori certificati Global G.A.P.
Negli Stati Uniti i pomodori acquistati e processati per Barilla da LiDestri, provengono da produttori Californiani, che applicano pratiche di raccolta meccaniche. Inoltre l’industria californiana per la lavorazione dei pomodori, è caratterizzata da un forte legame cooperativo con gli agricoltori. Tale peculiarità ha permesso a Barilla, nel 2017, di condurre uno studio LCA sui raccolti dell’ultimo decennio, che ha evidenziato una continua riduzione nel corso degli anni dell’utilizzo di risorse idriche e dell’emissione di gas ad effetto serra, in linea con i criteri del Codice Barilla di Agricoltura Sostenibile.
Pomodori | |||
---|---|---|---|
| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | |
| t. | t. | % |
Italia | 52.998 | 52.998 | 100% |
Nord America | 9.900 | 9.900 | 100% |
Totale | 62.898 | 62.898 | 100% |
Gli olii vegetali vengono utilizzati da Barilla per la produzione di numerose ricette. In particolare il Gruppo utilizza olio di semi di girasole, olio di colza e olio di soia.
Con riferimento all’olio di semi di girasole, utilizzato principalmente in Italia, il Gruppo promuove la sua produzione in rotazione con il grano duro. In questo ambito sono numerosi i progetti avviati da Barilla con gli agricoltori, per definire le migliori pratiche agricole di coltivazione del girasole, in accordo con i principi del Codice Barilla di Agricoltura Sostenibile. Inoltre Barilla è impegnata nell’acquisto di olio di semi di girasole proveniente da produttori certificati secondo lo standard DTP 112 di CSQA o ISCC, che garantiscono la produzione sostenibile in termini ambientali, economici e sociali, o che adottano la piattaforma Girasole.net di HORTA. Ad oggi il 43% dell’olio di semi di girasole acquistato da Barilla proviene da produttori che rispondono a questi criteri.
In Italia Barilla utilizza anche l’olio di soia nelle proprie ricette, acquistato interamente da produttori che soddisfano i requisiti dello standard DTP 112 di CSQA.
Anche per quanto riguarda l’olio di colza, particolarmente diffuso in Francia, Barilla è impegnata nello sviluppo di diversi progetti in collaborazione con i fornitori per definire come applicare i principi di agricoltura sostenibile definiti dal Gruppo.
Olii vegetalI | |||
---|---|---|---|
| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | |
| t. | t. | % |
Olio di semi di girasole | 35.606 | 5.388 | 15% |
Olio di Colza | 8.030 | 3.594 | 45% |
Totale | 43.636 | 8.982 | 21% |
All’interno della catena di fornitura del Gruppo si inseriscono anche filiere che presentano potenziali criticità legate ad aspetti sociali.
In particolare, con riferimento alle filiere del cacao, dello zucchero di canna e delle forniture di gadget e oggetti promozionali, Barilla ha identificato potenziali criticità legate all’impiego di lavoratori minori e al mancato rispetto dei diritti umani.
Pertanto, con riferimento agli acquisti in queste filiere, l’azienda si rivolge unicamente a fornitori in possesso di certificazioni rilasciate da soggetti indipendenti impegnati nella verifica del rispetto di standard etico-sociali internazionali. Ad esempio Barilla richiede a tutti i fornitori di gadget promozionali la certificazione SA 8000 o ai produttori di zucchero di canna la certificazione SMETA o Bonsucro.
Inoltre, il Gruppo richiede a tali fornitori l’iscrizione alla piattaforma internazionale Sedex, verificata trimestralmente, al fine per garantire il puntuale rispetto degli standard etici e sociali a cui il Gruppo si ispira. Requisito vincolante per tutti i contratti di fornitura è infine l’accettazione da parte del fornitore del Codice Etico Barilla.
| 2017 |
Fornitori considerati a potenziale rischio di violazione dei diritti umani (n.) | 97 |
Fornitori esposti a rischio di violazione dei diritti umani in possesso di certificazioni o di rapporti di audit di terza parte indipendente sul rispetto di standard etico-sociali (n.) | 84 |
Quota di fornitori in possesso di certificazioni o di rapporti di audit di terza parte indipendente sul rispetto di standard etico-sociali (%) | 87% |
Il Cacao rappresenta una delle materie prime del Gruppo caratterizzata da potenziali criticità di carattere sociale e di tutela dei diritti umani.
Il Gruppo Barilla, attraverso il marchio Pan di Stelle, ha dunque avviato un programma di collaborazione con il principale fornitore Barry Callebaut e la sua Fondazione Cocoa Horizon, con l’obiettivo di sostenere la filiera del cacao in Africa. Da questa collaborazione è nato nel corso dell’anno, sotto il marchio Pan di Stelle, il progetto “Un Sogno Chiamato Cacao”, attraverso il quale il Gruppo si impegna concretamente a supportare i progetti della fondazione in Ghana e Costa d’Avorio.
I progetti della fondazione hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle comunità dei coltivatori di cacao attraverso numerosi corsi di formazione, programmi di sostegno all’educazione scolastica, iniziative per rafforzare il ruolo delle donne e attività di tutela dei minori e della salute.
A ulteriore tutela della sostenibilità della filiera, il Gruppo Barilla acquista cacao unicamente da fornitori iscritti al World Cocoa Foundation, ente non-profit impegnato nello sviluppo responsabile del settore.
Il 12% del cacao è acquistato da Barilla in collaborazione con la fondazione Cocoa Horizon
Anche con riferimento allo zucchero di canna, Barilla ha riscontrato possibili criticità di carattere sociale, in considerazione delle aree geografiche in cui tale materia prima viene prodotta. Barilla si impegna a sostenere lo sviluppo di progetti di acquisto sostenibile in collaborazione con i principali fornitori e a definire standard etico-ambientali specifici. Oggi Barilla acquista zucchero di canna unicamente da fornitori certificati SMETA (Sedex Members Ethical Trade Audit) o Bonsucro.
Il 100% dei fornitori di zucchero di canna Barilla sono certificati secondo lo standard SMETA
| 102-9 | BENESSERE ANIMALE 103-1, 103-2, 103-3 | FP10 | FP11 | FP12 | MATERIALI 103-1, 103-2, 103-3 | 301-1 |
Da anni Barilla è impegnata nell’assicurare che tutti i fornitori di materie prime di origine animale, rispettino non solo i requisiti di legge, ma anche i più elevati standard e criteri del benessere animale.
A supporto di tale impegno il Gruppo ha redatto, in collaborazione con l’organizzazione Compassion In World Farming (CIWF), le Linee Guida Barilla sul Benessere Animale.
Barilla pone particolare attenzione alla definizione di precisi criteri di acquisto con riferimento a uova, carni e pesce, e dal 2017 anche alla carne di pollo.
In particolare nelle Linee Guida, il Gruppo riconosce che è fondamentale rispettare sia il benessere fisico e mentale degli animali, sia la loro capacità di esprimere comportamenti specie-specifici. Per questo promuove il rispetto delle Cinque Libertà Animali:
Le Linee Guida dettano inoltre specifici standard che gli allevatori delle filiere Barilla sono tenuti a rispettare. In particolare:
Il rispetto di tali standard, periodicamente verificati attraverso audit specifici, è parte integrante dei contratti con i fornitori di uova e carni. Nel caso il fornitore non sia conforme agli standard, Barilla definisce un piano di rientro in relazione alla gravità del caso.
Inoltre, al fine di formare le Persone sul benessere animale, Barilla ha svolto internamente un corso formativo, condotto dall’organizzazione Compassion In World Farming (CIWF) a favore di tutti i dipendenti coinvolti nella gestione della catena di fornitura, in particolare nelle aree Global Vendor Assurance e Global Purchasing Unit.
Barilla ritiene che il confinamento delle galline sia una pratica dannosa per il benessere degli animali, e pertanto ha deciso la progressiva uscita da questa modalità di allevamento lungo la catena di fornitura utilizzando esclusivamente uova da allevamento a terra entro il 2020.
Dal 2012 tutte le uova di Pasta " Le Emiliane " e “La Collezione” e i prodotti da forno di Mulino Bianco e Pavesi provengono da allevamenti a terra. A partire dall’inizio del 2017 tutte le uova utilizzate nei prodotti a marchio Harrys provengono da allevamenti a terra.
Nel 2014 Barilla ha avviato un importante progetto con i fornitori di carne per la produzione di sughi e di pasta ripiena finalizzati allo sviluppo di nuove Linee Guida sul benessere degli animali che coprono tutti gli approvvigionamenti di maiale e carne di manzo. Queste linee guida rispettano tutte le pratiche prima citate.
I fornitori hanno firmato il documento congiunto nel 2015 e le pratiche sono già in fase di attuazione. Inoltre nel corso del 2018 il Barilla pianificherà il completamento della messa in atto di tutte le pratiche per entrambe le filiere.
Ad oggi le Linee Guida coprono il 100% delle forniture di maiale e manzo per sughi e pasta ripiena prodotta in Italia (80% della carne totale utilizzata da Barilla).
Entro il 2024, insieme ai fornitori di carne di pollo Barilla applicherà a livello globale gli standard descritti come “migliori” nella matrice di benessere animale di Compassion in World Farming.
Impegno regionale negli USA
Per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America, entro il 2024, insieme ai fornitori di carne di pollo il Gruppo applicherà le seguenti linee guida:
Materie prime strategiche acquistate localmente per paese
Riconoscimenti esterni
A febbraio 2018 è stato presentato a Londra il sesto rapporto del benchmark globale sul benessere degli animali d’allevamento, BBFAW (Business Benchmark on Farm Animal Welfare). Aumenta quest’anno il numero di aziende analizzate, che passano dalle 99 del 2016 alle 110 del 2017 in 18 diversi Paesi. BBFAW ha analizzato le comunicazioni pubbliche delle aziende alimentari leader di settore a livello mondiale, valutando come gestiscono e comunicano le proprie policy e pratiche in tema di benessere degli animali d’allevamento.
Barilla conferma la propria leadership tra le aziende italiane e si distingue per la sua comunicazione dettagliata e trasparente in tema di benessere animale, che comprende non solo la definizione di più obiettivi concreti, ma anche la comunicazione dei progressi fatti di anno in anno per raggiungerli.
Le filiere di origine animale
Uova
Barilla utilizza le uova per i propri prodotti da forno e per i formati di pasta fresca. Dal 2012 il Gruppo ha avviato un processo di conversione della filiera, attraverso il progressivo abbandono dell’allevamento in gabbia e privilegiando l’acquisto da produttori che allevano le galline a terra. Grazie a questo impegno in Francia e Italia tutte le uova acquistate provengono da allevamenti a terra. Importanti progressi sono stati conseguiti da Barilla in Brasile e Russia, dove l’adozione di nuove tipologie di allevamento sostenibile sarà completata nel corso del 2019.
Inoltre Barilla svolge audit periodici presso tutti i propri fornitori di uova, al fine di garantire l’effettiva adozione di pratiche di allevamento sostenibili in linea con la politica sul benessere animale del Gruppo.
Uova | ||||
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| TONNELLATE TOTALI | TONNELLATE ACQUISTATE | PERCENTUALE DI UOVA ACQUISTATE DA ALLEVAMENTO A TERRA | |
| tonnellate | di cui acquistate localmente | % | % |
Italia | 18.833 | 18.833 | 100% | 100% |
Francia | 4.307 | 3.350 | 78% | 100% |
Stati Uniti | 181 | 181 | 100% | 0% |
Brasile | 1.334 | 1.334 | 100% | 0% |
Russia | 9 | 9 | 100% | 0% |
Totale | 24.664 | 23.698 | 96% | 94% |
In particolare in Brasile, Barilla ha avviato un processo di conversione della filiera privilegiando l’acquisto di uova da produttori che allevano le galline a terra, e ha avviato la fase preliminare di analisi della filiera in Russia. In entrambi i paesi il Gruppo prevede di concludere tale processo entro il 2019.
Negli Stati Uniti è stato avviato un progetto di riformulazione dei prodotti contenenti uova, che porterà ad una progressiva diminuzione dell’utilizzo di tale ingrediente. I volumi rimanenti verranno acquistati interamente da produttori con allevamenti a terra nel corso del 2019.
Infine Barilla svolge audit periodici su tutti i produttori di uova con allevamento a terra, al fine di verificare l’effettivo allineamento con i sistemi di allevamento alternativo. Ad oggi tali verifiche sono state effettuate sui fornitori europei, in quanto gli unici ad aver completato il processo di conversione ad allevamenti senza gabbie. Con riferimento agli altri paesi non europei, il Gruppo si avvale di fornitori che si attengono a schemi di verifica degli allevamenti riconosciuti a livello nazionale. In caso di assenza di schemi nazionali, un Animal Welfare Officer è incaricato di svolgere un’attività di audit su un campione di allevatori, al fine di verificarne l’allineamento con uno schema di garanzia riconosciuto.
Materie prime | acquisti totali (tonnellate) |
---|---|
Carne bovina | 723 |
Italia | 714 |
Nord America | 9 |
Carne suina | 2.024 |
Italia | 2.003 |
Nord America | 21 |
Carne di pollo | 16 |
Italia | 16 |
Pesce pescato | 73 |
Italia | 73 |
Grassi Animali | 7.208 |
Italia | 5.816 |
Francia | 1.392 |
Prodotti caseari | 9.951 |
Italia | 8.437 |
Francia | 92 |
Germania | 1.179 |
Svezia | 242 |
Totale | 19.922 |
Carne suina e bovina
Le carni di origine suina e bovina sono ingredienti alla base dei ragù pronti Barilla e della pasta ripiena prodotti in Italia. Il Gruppo, in linea con la propria politica sul benessere animale, acquista carni provenienti da produttori che rispettano le cinque libertà del benessere animale.
Nel corso dell’anno Barilla ha completato l’analisi della propria filiera della carne al fine di identificare possibili aree di miglioramento in linea con i parametri inclusi nel Business Benchmark on Farm Animal Welfare (BBFAW). Tale analisi ha evidenziato un miglioramento nell’allineamento rispetto a quanto definito dal BBFAW e, per i principali scostamenti riscontrati, Barilla si è impegnata nella definizione durante il 2018 di un piano di miglioramento da implementare in collaborazione con gli allevatori nei prossimi anni.
Con riferimento all’approvvigionamento di carne suina, il Gruppo ha intrapreso un percorso condiviso con l’organizzazione Compassion in World Farming e con i propri fornitori Italiani al fine di escludere pratiche di taglio della coda degli animali lungo la filiera. Tale processo è volto a garantire un miglioramento delle condizioni di benessere degli animali, incrementare la sensibilità degli allevatori sul tema e a promuovere lo sviluppo di pratiche di allevamento alternative in grado di ridurre il rischio di incidenti legati ad atti di cannibalismo e aggressività tra gli animali.
A seguito di una prima fase di controllo e miglioramento degli standard ambientali di tutte le stalle, Barilla ha coinvolto gli allevatori in specifiche sessioni di formazione su corrette pratiche di allevamento di maiali a coda lunga.
In parallelo, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, il Gruppo ha effettuato test e valutazioni sui migliori materiali per gli elementi di arricchimento ambientale degli allevamenti, al fine di soddisfare al meglio le necessità comportamentali degli animali e prevenire casi di aggressività. Nei prossimi anni Barilla collaborerà attivamente con i propri fornitori al fine di implementare, entro il 2019, tali standard di allevamento lungo tutta la catena di fornitura.
Materie prime | acquisti totali (tonnellate) |
---|---|
Carne bovina | 723 |
Italia | 714 |
Nord America | 9 |
Carne suina | 2.024 |
Italia | 2.003 |
Nord America | 21 |
Carne di pollo | 16 |
Italia | 16 |
Pesce pescato | 73 |
Italia | 73 |
Grassi Animali | 7.208 |
Italia | 5.816 |
Francia | 1.392 |
Prodotti caseari | 9.951 |
Italia | 8.437 |
Francia | 92 |
Germania | 1.179 |
Svezia | 242 |
Totale | 19.922 |
L’INDAGINE SUL BUSINESS BENCHMARK ON FARMED ANIMAL WELFARE
Nel corso del 2017, Barilla ha condotto un’indagine, che ha coinvolto i fornitori di carni italiani, al fine di verificare l’allineamento con i parametri inclusi nel Business Benchmark on Farmed Animal Welfare (BBFAW). Da tale analisi sono emersi i seguenti risultati:
Carne di suino
- Le gabbie di gestazione per le scrofe sono utilizzate per le prime 4 settimane di gestazione, successivamente tutti gli animali sono trasferiti in box collettivi per il restante periodo.
- Il 50% degli animali allevati non è soggetto al taglio della coda.
- Tutti i maiali sono trasportati dall’allevamento al macello in meno di 8 ore, includendo le attività di carico e scarico dai mezzi di trasporto.
- Tutti i prodotti che contengono carne suina, provengono da animali che sono efficacemente storditi prima della macellazione.
Carne Bovina
- Tutti i bovini sono trasportati dall’allevamento al macello in meno di 8 ore, includendo le attività di carico e scarico dai mezzi di trasporto.
- Tutti i prodotti che contengono carne bovina, provengono da animali che sono efficacemente storditi prima della macellazione.
Nel corso del 2018 i risultati dell’analisi condotta verranno, inoltre, verificati con il supporto di un ente terzo indipendente e verrà definito un percorso di miglioramento per il 2020.
| G4 FP2 | MATERIALI 103-1, 103-2, 103-3 | 301-1 | 301-2 | 301-3 |
Gli imballi rivestono un ruolo fondamentale nelle aziende alimentari, in quanto proteggono il prodotto, ne garantiscono la sua conservazione nel tempo e ne rendono possibile il consumo in un luogo diverso da quello di produzione.
Il Gruppo Barilla per promuovere la sostenibilità ambientale delle confezioni dei propri prodotti, ha emanato i “Principi Barilla sulle confezioni sostenibili”, pubblicati sul sito www.barillagroup.com. In particolare tali principi richiedono:
Il Gruppo Barilla, partendo dagli ottimi risultati ottenuti negli anni seguendo i “principi sulle confezioni sostenibili” ha deciso nel 2017 di aggiornare tale documento, introducendo un ulteriore concetto di sostenibilità e spingendo ancora più in alto l’asticella. All’obiettivo di “confezioni a spreco zero”, ottenibile grazie alla riduzione alla fonte ed alla riciclabilità dei materiali, è stato aggiunto quello di più lungo termine, definito “confezioni a zero impatto”, che presuppone l’impiego di risorse rinnovabili o riciclate per la produzione dei materiali di confezionamento.
Barilla ha definito criteri di acquisto responsabile in relazione alla carta e al cartone utilizzati negli imballaggi dei prodotti, facendo ricorso a filiere gestite secondo gli standard FSC o PEFC, che garantiscono una gestione forestale sostenibile, improntata alla tutela dell’ambiente, al rispetto dei diritti e delle tradizioni culturali e alla promozione della sostenibilità economica delle attività forestali.
Materie prime utilizzate per gli imballaggi | ||
---|---|---|
| 2017 | 2016 |
Film flessibile (t.) | 23.695 | 19.010 |
Vetro (t.) | 58.046 | 54.745 |
Carta e cartone per imballaggi (t.) | 137.027 | 118.265 |
Carta e cartone per imballaggi certificati secondo gli standard FSC, PEFC e SFI (%) | 99,0% | 98,8% |
Il Gruppo è inoltre impegnato a garantire la riciclabilità degli imballaggi facendo ricorso preferibilmente a materiali riciclabili, laddove le caratteristiche organolettiche del prodotto lo permettono. Per aiutare i consumatori a smaltire in modo differenziato e corretto gli imballi, Barilla ha inoltre ideato e inserito sulle confezioni dei prodotti specifiche icone di riciclo.
Il recupero delle confezioni dopo il consumo | ||
---|---|---|
| 2017 | 2016 |
Confezioni riciclabili immesse sul mercato | 99% | 98,7% |
Confezioni che riportano indicazioni sulle modalità di riciclaggio | 99% | 99% |
Confezioni prodotte con materiale riciclato | 37% | 45% |
Nel corso dell’anno il Gruppo Barilla ha aderito a due importanti iniziative legate alla promozione del riciclo delle confezioni dei prodotti:
| ENERGIA 103-1, 103-2, 103-3 | 302-1 | 302-2 | 302-3 | ACQUA 103-1, 103-2, 103-3 | 303-1 | EMISSIONI 103-1, 103-2, 103-3 | 305-1 | 305-2 | 305-4 | 305-5 | SCARICHI E RIFIUTI 103-1, 103-2, 103-3 | 306-1 | 306-2 |
Il Gruppo Barilla promuove il miglioramento dell’impronta ambientale dei propri processi produttivi attraverso la gestione e il monitoraggio delle risorse energetiche utilizzate negli stabilimenti, delle relative emissioni di gas a effetto serra, dei consumi idrici e degli scarti di produzione.
Per questo motivo il Gruppo ha definito da anni solidi sistemi di gestione ambientale conformi alla norma internazionale ISO 14001 e sistemi di controllo delle risorse energetiche certificati secondo lo standard ISO 50001.
93% volumi di produzione realizzati in siti produttivi con certificazione ISO:14001
Certificazione siti produttivi
Barilla, in un’ottica di trasparenza e puntuale informazione riguardo all’impatto ambientale dei propri processi produttivi, aderisce alle iniziative del Carbon Disclosure Project, organizzazione internazionale indipendente che promuove lo sviluppo di sinergie fra comunità finanziaria e mondo delle imprese, al fine di monitorare e valorizzare l’impegno nel contenimento del cambiamento climatico e nell’uso responsabile e sostenibile delle risorse idriche. In particolare Barilla partecipa ai questionari CDP Supply Chain Water and Climate e CDP Forest.
Barilla persegue il miglioramento del proprio profilo ambientale attraverso un importante piano di investimenti volto a garantire il continuo ammodernamento degli impianti produttivi e l’adozione di tecnologie innovative ad alta efficienza. Nel corso dell’anno il Gruppo ha destinato oltre 5,4 milioni di euro per spese e investimenti volti alla tutela e alla protezione dell’ambiente.
5,4 milioni di euro destinati a spese e investimenti per la tutela e la protezione ambientale
In particolare, in Italia, Francia, Turchia, Grecia e Stati Uniti, grazie al programma “ESP Energy Saving Project”, il Gruppo ha realizzato ulteriori interventi volti alla riduzione dei consumi di energia negli impianti produttivi, tra cui:
GLI INVESTIMENTI PER IL SUGHIFICIO DI RUBBIANO
Nel corso del 2017 Barilla ha promosso un investimento volto a raddoppiare la capacità produttiva dello stabilimento di produzione dei sughi di Rubbiano e introdurre nuove tecnologie in grado di aumentare l’efficienza dei processi produttivi e ridurre al contempo il consumo di energia e le emissioni di gas serra.
La maggior parte di tale investimento è stata infatti destinata all’implementazione di tecnologie meccaniche e infrastrutture telematiche in linea con le logiche dell’Industria 4.0. Tali innovazioni consentiranno a Barilla di ridurre gli impatti ambientali dello stabilimento, con una diminuzione stimata del 7% per quanto riguarda le emissioni di CO2 e del 9% per i consumi idrici.
Grazie a tali interventi il Gruppo ha potuto mantenere i consumi energetici in linea con quelli dell’anno passato a fronte di un incremento dei volumi di produzione.
CONSUMO ANNUO DI ENERGIA SUDDIVISO PER FONTE (GJ) | ||
---|---|---|
2017 | 2016 | |
CONSUMI DIRETTI | 2.595.331 | 2.501.626 |
Energia da fonti non rinnovabili | ||
Gas Naturale | 2.210.737 | 2.090.125 |
Olio combustibile | 5.124 | 10.649 |
Diesel | 459 | 514 |
Benzina | 5 | 7 |
Energia autoprodotta tramite cogenerazione | ||
Energia Termica | 227.052 | 231.552 |
Energia elettrica | 151.954 | 168.779 |
CONSUMO ANNUO DI ENERGIA SUDDIVISO PER FONTE (GJ) | ||
---|---|---|
CONSUMI INDIRETTI | 2.853.325 | 2.852.398 |
Energia elettrica | 2.251.749 | 2.229.554 |
da non rinnovabili | 1.036.988 | 1.291.300 |
da fonti rinnovabili | 1.214.761 | 938.253 |
Energia Termica | 590.016 | 609.561 |
da non rinnovabili | 590.016 | 609.561 |
da fonti rinnovabili | 0 | 0 |
Energia per raffreddamento | 11.561 | 13.283 |
da non rinnovabili | 11.561 | 13.283 |
da fonti rinnovabili | 0 |
|
ENERGIA CONSUMATA PER TONNELLATA DI PRODOTTO FINITO | ||
---|---|---|
2017 | 2016 | |
Energia consumata (GJ/t) | 3,13 | 3,14 |
L’utilizzo razionale ed efficiente delle risorse energetiche e l’incremento degli approvvigionamenti energetici da fonti rinnovabili con certificati GO (Garanzia d’Origine), ha consentito al Gruppo Barilla di mantenere le emissioni di gas ad effetto serra a livelli simili a quelli registrati nell’anno passato.
65% dell’energia elettrica acquistata dalla rete proviene da fonti rinnovabili con certificati GO
Nel corso dell’anno sono proseguite le iniziative per la riduzione del trasporto dei prodotti su gomma a favore di mezzi con minore impatto ambientale. In particolare Barilla in Svezia e Germania, ha incrementato la quota di prodotti movimentati via treno, con una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra stimabile in oltre 1.600 tonnellate nell’anno.
Nell’ambito della strategia di Barilla per la riduzione delle emissioni inquinanti l'atmosfera, anche il piano di ammodernamento della flotta aziendale riveste un ruolo importante. In particolare, il Gruppo ha raggiunto un importante traguardo in ambito logistico, integrando, in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, il proprio parco mezzi con 3 nuovi trattori stradali alimentati a gas metano liquido. I nuovi mezzi consentono al Gruppo di ridurre del 70% le emissioni di ossido di azoto, del 15% quelle di anidride carbonica e la quasi totalità delle emissioni di particolato, rispetto ad un mezzo equivalente alimentato a diesel.
Il processo di rinnovamento del parco mezzi ha portato inoltre all’acquisto da parte del Gruppo di 83 veicoli ad alimentazione ibrida, ovvero con motore termico ed elettrico integrati, che consentiranno a Barilla di ridurre di quasi il 40% le emissioni di anidride carbonica generate rispetto all’utilizzo di veicoli convenzionali. Parallelamente all’acquisto dei mezzi ibridi Barilla ha inoltre portato a termine l’installazione di 31 colonnine di ricarica all’interno dell’area parcheggi dello stabilimento di Pedrignano.
EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA PER SCOPE | ||
---|---|---|
2017 | 2016 | |
Scope 1 (t CO2 eq) | 185.492 | 180.148 |
Emissioni da utilizzo di combustibili fossili | 150.816 | 143.100 |
Emissioni da impianti di cogenerazione di proprietà | 34.676 | 37.048 |
Scope 2 (t CO2 eq) | 193.687 | 197.033 |
Emissioni indirette per consumi elettrici | 98.659 | 98.570 |
Emissioni indirette per energia termica prodotta da cogeneratori esterni | 94.903 | 98.318 |
Emissioni indirette per energia frigorifera prodotta da cogeneratori esterni | 125 | 144 |
Totale | 379.179 | 377.181 |
EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA PER TONNELLATA DI PRODOTTO FINITO | ||
---|---|---|
2017 | 2016 | |
Emissioni CO2 (t CO2eq) | 0,22 | 0,22 |
-29% di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra per prodotto finito rispetto al 2010
Barilla promuove il miglioramento del proprio profilo ambientale anche attraverso l’utilizzo responsabile delle risorse idriche. Il Gruppo ha dunque attivato nei propri impianti produttivi, nel corso degli anni, progetti specifici per la riduzione dei consumi idrici, che hanno consentito all’azienda di ridurre il proprio fabbisogno idrico per tonnellata di prodotto finito del 3% rispetto al 2016 e del 23% rispetto al 2010.
CONSUMI IDRICI, SUDDIVISI PER FONTE DI APPROVVIGIONAMENTo | ||
---|---|---|
| 2017 | 2016 |
Da pozzo (m3) | 1.375.655 | 1.453.925 |
Da acquedotto pubblico (m3) | 985.641 | 936.333 |
Totale | 2.361.296 | 2.390.258 |
Consumi idrici per tonnellata di prodotto finito | ||
---|---|---|
2017 | 2016 | |
Consumi idrici (m3) | 1,36 | 1,40 |
-23% di riduzione dei consumi idrici per prodotto finito rispetto al 2010
SCARICHI IDRICI, SUDDIVISI PER DESTINAZIONe | ||
---|---|---|
| 2017 | 2016 |
In acque superficiali (m3) | 211.637 | 206.924 |
In fognatura (m3) | 674.802 | 662.186 |
Totale | 886.439 | 869.110 |
Barilla pone in essere progetti per incentivare la riduzione dei rifiuti prodotti e adottare modalità di recupero degli stessi in sostituzione allo smaltimento. In particolare l’attenta gestione del processo produttivo e delle modalità di lavorazione delle materie prime, ha portato Barilla a ridurre la produzione di rifiuti rispetto all’anno passato, a fronte dell’aumento dei volumi di produzione.
RIFIUTI PRODOTTI PER TIPOLOGIA | ||
---|---|---|
2017 | 2016 | |
Rifiuti non pericolosi (t.) | 28.214 | 28.303 |
Rifiuti pericolosi (t.) | 416 | 687 |
Totale | 28.630 | 28.990 |
RIFIUTI PRODOTTI PER TONNELLATA DI PRODOTTO FINITO | ||
---|---|---|
2017 | 2016 | |
Rifiuti prodotti (t.) | 0,0164 | 0,0170 |
RIFIUTI PRODOTTI PER DESTINAZIONE | ||
---|---|---|
| 2017 | 2016 |
Rifiuti non pericolosi (t.) | 28.214 | 28.304 |
Riciclo | 26.576 | 26.244 |
Smaltimento | 1.638 | 2.060 |
Rifiuti pericolosi (t.) | 416 | 687 |
Riciclo | 351 | 596 |
Smaltimento | 65 | 91 |